GIAPPONE : ELEZIONI STORICHE, NETTA SCONFITTA DEL NEW KOMEITO

Il Giappone volta pagina e, dopo oltre mezzo secolo, scopre la vera alternanza. Gli elettori, come uno tsunami, cancellano in un solo colpo l'anomalia politica del Sol Levante: mandano all'opposizione il partito-padre dei Liberal-democratici (Jiminto) del premier Taro Aso, al governo da quasi 54 anni di fila e portano in trionfo i Democratici (Minshuto) di Yukio Hatoyama, oltre ogni previsione. Pesante sconfitta anche per il partito di Ikeda, il New Komeito che non è più riuscito ad incantare il popolo giapponese con i loro proclami populisti.

Il New Komeito, alleato dell'Ldp, passa da 31 a 21 seggi e il suo leader, Akihiro Ota è battuto. Insomma posizioni invertite rispetto alla composizione della Camera Bassa uscente.
Per la prima volta dalla Costituzione un partito diverso ha vinto le elezioni giapponesi.
Sul fronte degli sconfitti c'é rimasto solo un cumulo di macerie. Il risultato è molto severo e credo che dobbiamo riflettere su questo perchè esce sconfitta tutta la politica arrivista della Soka Gakkai. I giapponesi hanno deciso per la svolta soprattutto alla luce di una realtà che non si può più nascondere dietro una pergamena "magica": il paese deve fare i conti con una situazione pesantissima, l'economia è alle corde, la deflazione sempre più profonda. I Democratici hanno promesso aiuti alle famiglie e lotta dura alla burocrazia: la vittoria netta, secondo diversi analisti, dovrebbe finalmente dare certezze al quadro politico dopo i tre premier liberaldemocratici in appena tre anni: Shinzo Abe, Yasuo Fukuda e Taro Aso. Molti scommettono che Hatoyama avrà problemi a tenere unito un partito dalle anime composite e contrastanti, più propense a un conservatorismo moderato e centrista.

Il Partito fondato da Ikeda entrò nella coalizione al potere nel 1999, il suo slogan principale fu  "benessere sociale e pace", ma tali ideali non hanno avuto concretezza durante la partnership con il partito di maggioranza relativa. Il vari primo ministri succedutisi al potere hanno spinto per una serie di riforme strutturali dannose, hanno allargato il divario tra ricchi e poveri e indebolito il tessuto sociale del paese, hanno promulgato una legge per le procedure atte a modificare la Costituzione ed hanno rivisto la legge fondamentale sull'educazione per instillare il patriottismo nei bambini (legge pesantemente appoggiata dalla Soka - e come potrebbe essere diversamente?). Il New Komeito pur di restare al potere ha preferito seguire la linea tracciata dal Ldp,  piuttosto che suoi stessi ideali ed i punti fondamentali del loro programma politico, in questo modo il Komeito ha finito per deludere ed erodere la sua base di appoggio. Ora dopo le dimissioni dei vari responsabili si grida al ritorno verso i suoi principi fondamentali (demagogici) di proteggere le persone socialmente deboli e la promozione di un ideale di pace.
Ovvio che i vari proclami Soka fanno cadere tutta la responsabilità della sconfitta sul solo partito. Kitagawa (il segretario generale) ha sottolineato che la sua sconfitta politica non è dovuta alla debolezza della Soka Gakkai e altri sostenitori del partito, ma è colpa del partito per non essere stato in grado di resistere alle forti critiche del pubblico (la mano destra non sa cosa fa la mano sinistra?). Dice Kitigawa: "Il partito, la Soka Gakkai e tutti i miei sostenitori hanno fatto del loro meglio". Il motivo per cui il New Komeito ha perso non è dovuto alla mancanza di forza di questa organizzazione o mancanza di motivazioni dei suoi sostenitori individuali. La perdita è stata il risultato del flusso politico del governo centrale" (e chi la appoggia?).

Per noi è un forte segnale dell'ulteriore indebolimento della presunta filosofia vincente di Ikeda e dell'Ikedismo come metodo per la soluzione dei mali contemporanei. Il presunto esercito Soka giapponese quindi ha perso per strada un folto numero di sostenitori elettorali ed è da presumersi quindi anche di iscritti. Ovvio che i sokisti italiani non ne facciano menzione. E come possono? Non hanno il permesso dall'alto. Sicuramente chi ha affrontato il problema perchè comunque tende ad esprimere un opinione gli sarà stato risposto alla solita maniera (indovinate quale?se non lo sapete scriveteci e vi sarà svelato). Difficile quindi capire i sentimenti dei sokisti dopo questa batosta per il raggiungimento dell'agognato Kosen-rufu. Per lo più, come già abbiamo affermato, loro tendono a vedere il Giappone e le sue vicissitudini, solo come sede illuminante del grande padre. Il resto non ha nessuna importanza e non ne deve avere.

La redazione