L’ESSERE NUOVO DELLA SOKA GAKKAI

apologia di se stessi

 

Questo “essere nuovo” lo possiamo vedere come una persona che vive in un qualsiasi posto dl mondo, magari ha un buon lavoro, una vita che lo rende soddisfatto dei suoi sforzi. Ma purtroppo gli manca qualcosa e finalmente ora, grazie alla SG ha riempito questo “vuoto”. Questo essere pensante, pensa positivo verso tutto: il sociale, la pace, l’amore, la famiglia, la natura. Lui è buddista. E ci crede. E crede soprattutto che gli altri gli credono, lo ammirino, lo prendano in considerazione. Lui è un essere “spirituale”. Lui  è membro della Soka Gakkai Internazionale. Essendo un praticante di lungo corso è stato anche premiato con incarichi importanti è stato anche un “responsabile”. E’ un essere pacifico, paziente, buono, assetato di amore e di pace, premuroso, tollerante, capace. Lui ci tiene che anche gli altri possano finalmente condividere la sua “serenità”, perché gli ha sperimentato che la sua fede è la migliore, la sua fede è superiore a tutte le altre, la sua fede non conosce barriere e non conosce limiti ed è immensamente più “efficace” di tutte le altre, che si tocca con mano, la sua fede è stata “concepita” per la gente di oggi, per le tragedie di oggi, per i mali di oggi, per la gente comune, per la massa, per tutti. La sua fede finalmente non è solo prerogativa dei “monaci”, dei “filosofi”, degli “eruditi”, anzi chiunque ne può usufruire e raggiungere "la buddità", anche in poco tempo, se la fede è “forte”, “sincera”, “totale”. Egli ne è convinto e lo può tranquillamente dimostrare, è stato anche “promosso” all’interno dell’organizzazione, si è preparato scrupolosamente, ha discusso, letto, imparato, studiato. Ha preso parte a corsi, è stato più volte a Trets per “recitare” più efficacemente e dare il meglio di se stesso, ha condotto finalmente il Daimoku, che emozione. Ha scoperto che grazie alla sua indiscussa fede ora trasmette con il shakubuku questa sua “gioia” agli altri, che ne ha portati molti dentro, nuovi nomi, nuovi essere bisognosi, si è conquistato la promozione ed il rispetti degl’altri. Lui “pratica” ogni giorno. Pratica per ore, in casa, sul lavoro, nel tempo libero, recita, recita, recita. Recita il Daimoku e legge il Gongyo, sempre davanti al suo amato Gohonzon che custodisce con amore a cui ha dato il più bello dei Butsudan sopra il più bello dei sostegni, che lo ha arricchito con ogni specie di accessori rituali: incensi, porta incensi, campane e campanelle, che belle soprattutto quelle con il simbolo della SG, i cuscini poi. Ha anche una libreria vastissima, tutti titoli importanti tutti del suo autore preferito: il maestro Ikeda. Lui è riuscito a superare la sue dipendenze terrene, è riuscito dove gli altri hanno fallito. Ora ha un buon lavoro, guadagna bene. Ha una bella vita, una bella famiglia. Tutto grazie alla pratica del suo Daimoku. Tutto grazie agli insegnamenti della Soka Gakkai. Tutto grazie al maestro Nichiren Daishonin, ma soprattutto grazie a Daisaku Ikeda che è riuscito a rendere comprensibili gli scritti del maestro e li ha saputi adattare al mondo di oggi. Un filosofo impareggiabile, un essere illuminato e tenuto in alto potenti. Lui ora sta bene. Forse non ce l’avrebbe fatta senza la Soka Gakkai, anzi ne è sicuro. Tutti i suoi obiettivi sono stati raggiunti. Egli è grato e debitore a vita verso la SG. Egli non è un essere cieco e ha sentito tutte le critiche mosse alla sua fede, l’odio sordido di tanti nei confronti della SG. Egli non le ascolta perché sa che non sono vere. Che non possono essere vere. Egli ha ottenuto solo “benefici” terreni recitando e frequentando la SG. Non vuole credere a chi gli fa delle domande semplice non “ortodosse”, non vuole ascoltare a chi gli parla di buddismo, evita di rispondere a coloro che non fanno domande pertinenti il suo stato di grazia. Che mondo sarebbe se veramente le accuse rivolte alla sua scuola e al suo maestro fossero vere? Quindi  Egli decide di non sentire e di non vedere, di continuare per la sua strada, la quale sempre lo ha indirizzato verso la cosa giusta. Che ha aiutato lui e anche altri. Qualcuno non è riuscito a risolvere quasi niente o poco o parzialmente, ma è solo un problema loro, mica suo; non hanno avuto abbastanza tempo per recitare, non hanno recitato abbastanza, non hanno avuto abbastanza fede, non hanno partecipato abbastanza, non hanno ascoltato con il cuore, non hanno studiato con devozione, si sono posti dei dubbi, delle domande. Quindi è normale. Egli non ascolta, perché egli ascolta se stesso nel suo intimo ed è normale evolvere e migliorare la propria situazione personale se ci si concentra giorno dopo giorno sulla stessa cosa, sugli stessi obiettivi, e ciò che fedelmente la legge insegna, se ci si concentra su se stessi. Ma Egli ormai non ascolta più. Ha l’anima in sublimazione, il Kosen-rufu è vicino.

E’ troppo concentrato su se stesso, sui suoi obiettivi, sugli insegnamenti del suo maestro che gli possono portare sempre più “benefici” terreni, sempre più gioia, sempre più risultati visibili a tutti. Ma grazie al fatto che è ancora, anche se solo in fondo all’anima, un essere pensante,  Egli sa che la sua scuola “gioca sporco”. Che la SG gestisce denaro, che la SG è molto ricca, che la SG ha un’influenza politica ed economica non indifferente. Sa che il potere della sua scuola e del suo maestro è spaventosamente forte ed influente. Sa che la SG ha il suo partito politico nel parlamento giapponese, conservatore e di destra. Sa che il partito della sua scuola sta cercando di cambiare la costituzione giapponese per riarmare il neutrale Giappone. Sa che la SG  “sfrutta” gli adepti per guadagnare, per trarne profitto. Sa che molte cose all’interno non sono chiare e forse non verranno mai chiarite. Sa che non bisogna domandare e chiedere “perché”. Sa che la gestione è tenuta in modo semplicistico e unidirezionale. Sa che i responsabili nazionali sono solo Giapponesi. Sa che i giochi di potere sono molto forti. Sa che le notizie sono sempre “filtrate”. Sa che le polemiche con la Nichiren Shoshu non sono mai state rese pubbliche. Sa che si fa commercio illecito. Sa che ha coinvolto la sua famiglia ed i suoi cari. Egli sa già tutte queste cose. Ma ad Egli sta bene così. Lui ha avuto più o meno ciò che voleva, e forse continuando ad avere “fede” potrà avere anche di più. Perché lui “recita” per la pace nel mondo, per il suo maestro, per se stesso e la sua famiglia e la Legge di Causa ed Effetto lo sta premiando e lo premierà ancora. E poi, ciò che succede in Giappone non lo riguarda. Il Giappone è lontano. L’Italia è un’altra cosa. Tutta la Soka Gakkai Internazionale è altra cosa: ognuno lavora per sé,  si fa i fatti suoi e soprattutto non giudica, non critica e cosa c’entra il suo Karma con tutto questo? Qualcuno lo accusa di qualunquismo, di essere ignorante, di fare il furbo, ma a lui non importa. Egli è troppo preso da se stesso, lui è forte. Egli combatterà fino alla fine. Per se stesso per la sua famiglia, la sua scuola, il suo maestro. “Gli altri non capiscono nulla”; “Gli altri non hanno provato la Fede”; “Gli altri sono vittime dei demoni”. Siamo nell’Ultimo Giorno della Legge e deve essere forte. Egli non si fa più domande. Non intavola discussioni filosofiche, non risponde a domande. Non servono al proprio Karma. La “droga” della Soka Gakkai ormai lo ha reso totalmente succube di se stesso e solo di se stesso.

Lo ha reso principalmente servo del suo ego.

 

Benvenuto e felice, Egli, nella Trappola di Mappo.